Storia del team: da Project R3 a Mètis Vela

 tratto da ilvivipadova.it

Aspettando la regata… Il team di vela di Unipd

di Damiano Martin

Università di Padova e barche a vela: apparentemente, due cose che non c’entrano nulla l’una con l’altra. Padova non è sul mare, e al massimo è possibile navigare il Piovego, con motore o a remi. Niente vento. E allora, cos’hanno in comune queste due cose? Risposta semplice: un gruppo di ragazzi, che da nove anni, progetta barche e le porta in acqua, dove il vento soffia, e fa a gara con le altre università d’Italia. Una storia che parte da Padova e attraversa l’Italia: la storia del team Metis vela Unipd.

Come tutte le cose belle, non è stato semplice mettere in piedi una squadra vera e propria, tant’è che il tempo impiegato è stato di nove anni. C’è voluto, innanzitutto, una scintilla. Nel 2007 lo studente di ingegneria meccanica Giacomo Pellicioli, velista per hobby, si imbatte nel 1001 Vela per l’Università, gara di barche a vela tra, appunto, università italiane, una competizione nata nel 2006. Competizione non solo sul piano sportivo, ma anche su quello didattico, che tra gli obiettivi ha il confronto tra i vari team sul piano progettuale. Giacomo si ingegna per trovare un appoggio all’interno dell’ateneo che lo aiuti nella creazione del team; tra un passaparola e l’altro, alla fine conosce il professor Andrea Lazzaretto, del dipartimento di ingegneria energetica e, soprattutto, velista. Fatto questo, manca un terzo lato, per far sì che il triangolo stia in piedi; quel dettaglio che si chiama barca.

Qui entrano in scena i due angeli custodi di quello che sarà il team di vela dell’università di Padova: Cristiano Battisti e Ugo Pizzarello, ingegnere e architetto. I due progettano la prima barca col marchio Unipd, Argo, appoggiandosi per la costruzione alla compagnia della vela di Venezia e alla Cantieristica minore della Giudecca. Cristiano, Ugo, compagnia della Vela e Cantieristica minore saranno fondamentali e sempre presenti nelle costruzioni delle altre tre barche, nonché nella storia della squadra di Padova. Ci sono così tutti gli elementi per far nascere il team Project Pr3 Sailing, primo nome dell’embrionale team di vela padovano. Argo, portata in acqua da Giacomo e suo fratello, conquista il terzo posto alla prima partecipazione della competizione universitaria. Siamo sulle acque dell’Argentario, Grosseto, anno 2008.

Nello stesso anno entrano nella squadra due studenti di ingegneria, Matteo Poli e Stefano Castegnaro, che iniziano a collaborare alla costruzione della seconda barca. È il 2009: l’equipaggio prende parte attiva, dando i primi feedback su come migliorare questo secondo skiff (che non deve superare le misure di 4,60 x 2,10 metri, da regolamento 1001Vela). Ne salta fuori Aura, costruita sempre in legno ma più leggera rispetto ad Argo, e testata anche con prove in acqua. I risultati si vedono subito: Giacomo e Silvia Zennaro, vincono l’edizione 2010 della regata tra università, proprio a bordo della nuova barca. Alle loro spalle, la coppia del politecnico di Milano, Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri. Se questi ultimi tre nomi non vi sembrano nuovi, magari vi sarà capitato di sentirli in tv, dato che tutti e tre hanno partecipato alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Silvia Zennaro si riconferma al secondo posto, con Aura, nel 2011: Giacomo è passato ad allenare l’equipaggio (in quanto laureatosi), e a far coppia con lei c’è Riccardo Ravagnan. Nello stesso anno arriva nel team Elia Buroni, che fa gruppo con la vecchia guardia, ovvero Matteo e Stefano, insieme a Pietro Barucco e Carlo Gomiero. I cinque danno il via alla costruzione della terza barca targata Unipd: si tratta di Areté. Questo skiff deve rispondere al cambio di regolamento del 1001Vela cup: almeno il 70% deve essere costruito con fibre naturali. A tal proposito contribuisce Mario Basile, studente di ingegneria che, grazie anche ad Areté (o viceversa), elabora una tesi sul materiale biocomposito. Oltre a questa regola, vengono esclusi atleti che negli ultimi quattro anni hanno gareggiato in classi olimpiche. Serve quindi un equipaggio “amatoriale”. Esce Silvia, entra nel team Martina Ciani Bassetti, che darà più di qualche soddisfazione al team di Padova. Tutto questo fa parte della rivoluzione del 1001Vela, che in questo anno diventa ufficialmente associazione,e Padova è tra le squadre fondatrici, insieme ai team di Palermo, Pisa e La Spezia.

Il 2013 prelude a una svolta per il team Project R3 Sailing: rimangono solo Pietro, Carlo e Martina. Soprattutto i primi due, capiscono che la squadra, per sopravvivere ai continui avvicendamenti, ha bisogno di costruirsi uno zoccolo duro di volontari e, soprattutto, di fare più gruppo (nel frattempo, Martina porta a Padova un altro terzo posto, nella competizione di La Spezia, con Sabina Carta). Inizia un lungo periodo che, di fatto, termina a ottobre 2015. Nel mezzo, altri cambi, la gestione del gruppo da parte di Andrea Mastrangelo (ancora presente), un terzo posto nel 2014 con Martina e Marcello Benedetti su Areté e, soprattutto, secondo e terzo posto nell’edizione 2015 del 1001Vela cup, a Rimini, sempre con Areté (ancora Martina Ciani Bassetti con Mirko Juretic) e Aura (Elena Paduano e Antonio Sardelli); il cambio del nome in Metis Vela Unipd. E poi, l’inizio di una nuova barca, la prima progettata interamente da uno studente dell’università: Alessandro Pera ha sfruttato l’occasione per elaborare la sua tesi di laurea. Ate, questo il nome del quarto skiff, è costruita per la maggior parte all’interno del dipartimento di ingegneria meccanica.

Ad oggi, il team è molto più complesso e strutturato. Fabrizio Medeossi è il project manager, colui che coordina i due rami del team Metis: l’quipaggio, gestito da Andrea Paduano, e il reparto ingegneristico, che si affida a Stefano Pieretti. Ogni membro ha un ruolo: per esempio, Riccardo Bergamin è il responsabile acquisti, e si preoccupa di trovare il materiale per la costruzione o manutenzione; Elena Paduano, citata prima, è anche responsabile delle comunicazione. Nell’ultimo anno, Metis ha tentato di inglobare non solo ingegneri o velisti, ma anche studenti di altre facoltà, come ad esempio Giulio Piccolo, di scienze motorie, che ha preparato dal punto di vista atletico gli equipaggi, o studenti di economia, che preparassero un business plan utile alla squadra.  L’obiettivo è quello di continuare a migliorarsi, cercando nuove soluzioni, nel materiale usato e nelle tecniche di costruzione. E perché no, magari anche di vincere la prossima edizione del 1001Vela, a Venezia, nel decennale della competizione, organizzata dal team Metis insieme alla Compagnia della Vela del capoluogo di regione.